
Dopo la visita agli edifici ed alla cappella, è consigliabile attardarsi sulla sommità della roccia, da cui si gode una magnifica vista sulla città di Kalambaka, centinaia di metri più in basso.
Visitiamo poi Aghiou Nikolaou, restaurato ed aperto al pubblico nel 1997. La salita a piedi è piuttosto ripida, ma i notevoli affreschi della cappella valgono la fatica, così come il terrazzino sulla cima della rupe, da cui si possono ammirare le alte pareti di arenaria delle Meteore.
E’ poi la volta di Varlaam, ma ormai è mattina inoltrata e numerosi pullman dei tour organizzati ci hanno preceduti, sbarcando centinaia di turisti russi e cinesi. Finiamo accodati ad una lunga processione di visitatori che salgono lentamente le scale di accesso, ed anche quando finalmente accediamo agli edifici monastici, la gran ressa rende difficile e stressante godere delle bellezze del luogo, e perfino muoversi da un ambiente all’altro. Altro che misticismo e raccoglimento…
Terminata alla meno peggio la visita, complice anche il gran caldo, decidiamo di tornare a Kalambaka per riposare in albergo, e completare il giro al pomeriggio, sperando in un minor afflusso di pullman.
Verso le 16 riprendiamo la via dei monasteri, e subito notiamo che i tour organizzati sono già ripartiti per altre mete. Visitiamo quindi con tutta calma il monastero di Aghias Barbaras (detto anche Rousanou), dove la mano femminile delle suore che lo abitano si vede dalla scrupolosa cura dei giardini e del belvedere, ed il monastero di Aghiou Stefanou, purtroppo in gran parte non visitabile causa lavori di ristrutturazione.
Per cena raggiungiamo Kastraki, piccolo borgo ad un paio di chilometri da Kalambaka, e ci facciamo tentare da una taverna che esibisce un’enorme griglia su cui sfrigolano succulenti tagli di carne.



Grecia 2013
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