Famiglia Cesana - Grecia 2013

Animati dal sacro fuoco della storia, cerchiamo un monumento, una stele, una testimonianza qualsiasi di quell’avvenimento. Dopo aver girato in lungo ed in largo la città, quel che invece troviamo sono i faraonici impianti sportivi costruiti in occasione dell’Olimpiade del 2004, in stato di abbandono e distruzione, fulgido esempio di spreco di denari pubblici, attitudine tipica anche di altre popolazioni mediterranee (Italia ’90 non vi dice nulla?).
Delusi ed un po’ indispettiti, ci dirigiamo verso il mare alla ricerca dell’hotel, quando all’improvviso avvistiamo un cartello turistico che indirizza verso il luogo della battaglia! Armati di rinnovata speranza, seguiamo le frecce, che portano ad una stradina che presto diventa microscopico viottolo sterrato tra i canneti. Proseguiamo perplessi, fino ad avvistare, tra rovi incolti e detriti vari, seminascosta dalla vegetazione, una candida e solitaria colonna a ricordo dell’epico scontro. Che delusione!
Posati i bagagli in camera, concludiamo la giornata in spiaggia, inaugurando la seconda fase della vacanza. Basta cultura, adesso è tempo di mare!
A sera cerchiamo un ristorante, scoprendo che la zona è frequentata solo da greci e che tutti i locali espongono il menù unicamente in lingua locale. Interloquiamo con il cameriere usando l’universale linguaggio dei segni, che, però, non sempre è accurato, quindi ci vediamo recapitare una quantità incredibile di vivande, alcune inaspettate e difficilmente identificabili.
Importante, non dimenticate di cospargervi abbondantemente di liquido antizanzare. Purtroppo io ho dimenticato di farlo, con il risultato di prendermi un centinaio di punture nella gambe, che mi hanno tormentato dal prurito per giorni.