Rodi 2008
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Lasciata l’auto in cima al paese, ci siamo addentrati nelle viuzze incredibilmente affollate di turisti, che indubbiamente riducono parecchio, senza però azzerare del tutto, l’incredibile fascino del posto. Una visita all’acropoli è di rigore, volendo a dorso d’asino in cambio di 5 euro, ma in ogni caso la salita è brevissima.
Dalla spianata superiore si gode una vista incomparabile sulle due baie di Lindos: quella a nord, sabbiosa ed aperta, e quella a sud, chiusa come un’enorme piscina tra pareti di roccia a strapiombo, fascinosa e selvaggia, intitolata a San Paolo che secondo la tradizione sarebbe qui sbarcato per evangelizzare l’occidente.
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Dopo il caldo dell’assolata acropoli, una lunga sosta e numerosi bagni nelle limpidissime acque della baia di San Paolo sono di rigore, con la rocca dell’acropoli che si staglia altissima contro il cielo
A pomeriggio inoltrato la famiglia si divide: la componente femminile si dedica allo shopping in paese, mentre quella maschile si trasferisce nell’altra baia per godersi la splendida spiaggia ed il mare cristallino nel quale si specchiano le casette di Lindos. Il tramonto aggiunge un tocco di colore ad un panorama indimenticabile.
Lindos - Chisetta di San Paolo
Rodi - Prasonisi
Il giorno dopo è l’ultimo in cui abbiamo a disposizione la Panda, e lo dedichiamo al giro della parte sud dell’isola. Irrinunciabile è la visita a Prasonisi, che si raggiunge con una stretta strada lungo un inquietante enorme poligono di tiro, profondamente segnato dai cingoli dei carri armati. Arriviamo di prima mattina, e dall’alto ammiriamo questa lunga e stretta lingua di sabbia, leggermente arcuata, protesa tra Rodi ad un ampio capo roccioso che d’inverno, con le mareggiate, diventa un’isoletta. Non c’è ancora nessuno, e decidiamo di arrischiarci in un percorso fuoristradistico con la fida Panda: attraversiamo la lunga spiaggia, sfruttando la fascia di sabbia indurita dall’umidità notturna, e ci inerpichiamo su un erto sentiero.