Sardegna 2011
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Settimo giorno
La permanenza a Portoscuso è finita. Si torna al nord, dove l’indomani ci attende il traghetto per il ritorno.
Lasciamo il Don Pedro conservandone un buon ricordo: le camere che ci sono state date erano ampie e dotate di un grande terrazzo sul mare, ed il cibo era buono e curato. L’unica perplessità è relativa alla scelta di suddividere la sala da pranzo in due: la parte dove devono sedere i clienti dell’albergo e quella ad uso ristorante, riservata a chi desidera solo cenare. Poiché questa seconda era spesso desolatamente deserta, forse sarebbe stato meglio popolarla con i clienti dell’albergo, in modo da invogliare ad entrare chi passava di fronte alle vetrate del ristorante … o no?
L'asfalto corre veloce sotto le ruote del Terios. Ripercorriamo a ritroso la strada percorsa 5 giorni prima, e dopo tre ore siamo in zona Olbia. Proseguiamo quindi verso Palau, dove pernotteremo.
Qui il traffico è molto sostenuto, ed i paesaggi selvaggi e deserti del Sulcis sono sostituiti dai patinati scorci della Costa Smeralda: basta osservare il lusso delle ville e delle auto che circolano per le strade.
Appena arrivati al porto di Palau, vediamo che sta salpando il traghetto per l’isola della Maddalena. Praticamente senza scendere dall’auto lo prendiamo al volo, e dopo una breve traversata arriviamo alla Maddalena, ove pranziamo e possiamo finalmente rifiatare un po’, dopo l’intera mattina trascorsa in viaggio. Il ristorante L'Aragosta è giusto di fronte al porto, è pulito ed accogliente, e gli spaghetti allo scoglio meritano un assaggio.
Al pomeriggio ci spostiamo all'isola di Caprera, unita a La Maddalena da un lungo ponte, e seguendo una bella strada tra i pini raggiungiamo la casa ove Garibaldi, l’eroe dei due mondi, trascorse gli ultimi anni della sua vita.
