Tenerife 2012
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A causa della stanchezza dovuta alla levataccia, decidiamo di rimanere in hotel, usufruendo delle numerose piscine, che, sorpresa, sono riscaldate a 30 °C! Sembra di entrare in enormi vasche da bagno senza schiuma. L’effetto è indubbiamente affascinante, e spiaggiati sui lettini della piscina recuperiamo le forze.
Qualche nota relativa all’Hotel Jacaranda. La prima impressione è sconcertante, in quanto in Italia non siamo abituati a strutture di queste dimensioni. L’edificio occupa un intero isolato; la hall, immensa, esternamente dà sulla strada, ma dalla parte opposta si affaccia sulle piscine che sono tre piani più in basso!
Con sorpresa ci rendiamo conto che la struttura ha la forma e le dimensioni di uno stadio, e quando si è al livello delle piscine si è completamente circondati da sette piani di camere. Il senso di oppressione è mitigato da una lussureggiante vegetazione posta intorno alle piscine (ed anche all’interno!): palme, banani, beniamini ed altre piante di dimensioni triple rispetto a quanto abbiamo in Italia celano parzialmente i muri interni dell’hotel.
La ricerca della spettacolarità ha sicuramente guidato i progettisti dell’edificio: basti pensare che su un terrazzone al quinto piano sono state messe altre due piscine ed un bar completamente circondato dall’acqua, la quale alimenta poi una cascata artificiale formata da diversi salti che terminano nelle piscine sottostanti. Due ascensori panoramici dalle cabine in vetro corrono a fianco della cascata, e permettono di godersi la vista dell’acqua che cade lungo i balzi; una sapiente illuminazione rende lo spettacolo molto suggestivo soprattutto di notte.

